Rete di 90 stazioni per il Servizio Meteorologico in Myanmar

Terminata l’installazione di 90 stazioni meteorologiche e 10 stazioni idropluviometriche nel in Myanmar per il Servizio Meteorologico Nazionale. Grazie a finanziamenti UNOPS, il Servizio Meteorologico del Myanmar ha potuto avviare un progetto implementazione di stazioni automatiche con trasmissione dei dati in tempo reale alla sala operativa del servizio.

Si tratta di una rete di stazioni meteorologiche automatiche KME103 standard che rilevano temperatura e umidità dell’aria, precipitazione, direzione e velocità del vento e pressione, alimentate a pannello solare con trasmissione via radiomodem 2G.

Inoltre una rete parallela di Pluvi-1 permette il monitoraggio delle precipitazioni, del livello del corso d’acqua, della pressione atmosferica e della distanza del fronte temporalesco, con opzione per temperatura e umidità dell’aria. Alimentati tutti a pannelli solari sono in grado di inviare i dati alla centrale operativa del Servizio Meteorologico Nazionale dove è disponibile un applicativo software dedicato alla gestione dei dati.

 

Le stazioni, che sono partite dall’Italia con una configurazione standard, sono state installate e quindi in base ai livelli di guardia misurati sul posto si sono potute configurare dal centro di Yangoon.  Questo ha permesso ai tecnici di lavorare all’installazione in modo semplice, veloce, preciso e agile mentre tre giovani ingegneri hanno rapidamente configurato le stazioni e controllato tutte le funzionalità di trasmissione dei dati.

Il Myanmar conta circa 55 milioni di abitanti su un territorio poco più grande del doppio dell’Italia disteso tra India, Bangladesh, Cina e Thailandia. A nord è caratterizzato da vette aspre ed elevate che si innestano direttamente nell’Himalaya a est si estende l’altopiano di Shan, arido e incolto nella sua parte settentrionale, ricco di foreste tropicali in quella meridionale, verso ovest l’altopiano scende a strapiombo mentre verso Sud esso si prolunga in rilievi che formano la zona costiera del Tenasserim. La zona costiera procedendo da nord verso sud presenta coste alte e frastagliate, bagnate dal golfo del Bengala; il delta dell’Irrawaddy, che deve il suo nome ad un delfino che vive nelle acque salmastre del suo delta, e le pianure costiere si affacciano sul golfo di Martaban, nella parte più meridionale le coste ridivengono alte e rocciose.

L’idrografia è dominata dal fiume Irrawaddy, che si estende per circa 2.200 km, e che attraversa il Paese da Nord a Sud; navigabile per circa 1450 km, sfocia con un ampio delta, di 9 diramazioni, nel golfo di Martaban, dove sbocca anche il Sittang. Il grande delta del fiume, costituisce un territorio ideale per la coltura del riso, tale da potere soddisfare l’intero fabbisogno del Paese, mentre il fiume stesso rappresenta un’importante via di comunicazione. Proprio su questo fiume è stato installato il primo Pluvi-1 che ha subito evidenziato variazioni di oltre un metro dovute alle maree, nonostante il fatto che il mare è a un centinaio di chilometri. Questi dati sono confermati da quelli riportati dal Pluvi-1 installato a Nyangundon che riporta con un certo sfasamento. Durante la stagione dei monsoni, che può durare anche 5 mesi, il livello dei fiumi si alza anche di 10 m rispetto al livello minimo annullando l’effetto delle maree. L’attenzione riposta nel monitoraggio dei fiume Irrawaddy è dovuta alla veloce espansione del suo delta, che in ogni anno copre circa 50-60 metri.