La rete agrometeorologica provinciale di Piacenza

Uno dei settori più attenti ai dati meteoclimatologici è sicuramente l’agricoltura, che necessita di dati sia per monitorare l’andamento delle colture e le possibili insorgenze di fitopatologie sia per raccogliere i dati di eventi estremi a scopi assicurativi.

La provincia di Piacenza, vocata ad una agricoltura estensiva di cereali e foraggio nelle zone di pianura e alla viticoltura di pregio nelle zone collinari e pedemontane, ha scelto nel 2009 di installare le prime stazioni di LSI LASTEM. Da allora la rete si è ampliata, arrivando oggi a 25 stazioni, ed è stato avviato il servizio di pubblicazione dati su web. Il sistema permette, al superamento di soglie impostate dall’utente stesso, l’invio di messaggi di allarme ai tecnici che possono quindi offrire adeguato supporto agli agricoltori in tempo reale.

Dal 2014 la competenza è stata trasferita dalla Provincia al Consorzio di Bonifica e al Consorzio di Difesa, che possono accedere ai dati indipendentemente in tempo reale dal sito web dedicato ed utilizzarli per le  elaborazioni meteoclimatiche e agrometeorologiche già preimpostate e disponibili sul sito.
Le stazioni sono oggetto di due interventi all’anno di manutenzione ordinaria e interventi straordinari all’occorrenza.

Al momento le stazioni sono installate presso:
Montalbo di Ziano Piacentino, territorio vocato alla viticoltura per la produzione del Gutturnio;
Vicobarone di Ziano Picentino, zona di produzione di Barbera, Bonarda, Ortugo e Gutturnio;
Case Basse di Castel San Giovanni, zona di produzione di formaggi e uva da tavola;
Borgonovo, all’imbocco della Val Tidone ricca di aziende agricole di qualità;
Sarmato, le cui coltivazioni principali sono cereali (in particolare frumento e granoturco), foraggi e ortaggi (in particolare pomodoro) grazie alla disponibilità di acqua per l’irrigazione;
Calendasco, territorio particolarmente vocato alla coltivazione dell’aglio;
Gragnano Trebbiense, situato nella pianura ricca di acqua è particolarmente idoneo alla coltivazione di cereali;
Tuna di Gazzola dove è fiorente la coltivazione di ortaggi, frutta e fiori da reciso;
Colonna, situato in Val Trebbia nei pressi di Gossolengo, un territorio pianeggiante coltivato a cereali e foraggi
Ca’ Buschi nei pressi di Rivergaro, dove la pianura, ricca di acqua si incontra con le prime pendici degli Appennini luogo perfetto per la produzione di vini di qualità
Carmiano di Vigolzone nel cui territorio di coltivano viti per la produzione di Gutturnio Superiore DOC
Gariga nella zona della coltivazione di pomodori per la produzione industriale (Pomì);
Armalunga sede dell’impianto idrovoro costituito da due centrali, la prima risalente agli anni ’20
Pontenure sulla destra orografica del torrente Nure già in territorio di pianura è ricco di coltivazioni di cereali e foraggi
San Giorgio Piacentino vasto territorio alle pendici dei primi rilievi appenninici in cui si coltivano sia cereali sia viti
Carpaneto Piacentino, zona di produzione del Gutturnio DOC
Vigolo Marchese, frazione della più famosa Castell’Arcquato, in un territorio che dall’antichità produce ottimi vini come il Monterosso V.A.
Cadeo, a pochi chilometri dal capoluogo di provincia ma già ai piedi delle colline su cui si coltivano viti e alberi da frutto
Cortemaggiore, situata nella cosiddetta Bassa Piacentina, è centro per la coltivazione di cereali e foraggi per l’industria tradizionale di Grana Padano
Fiorenzuola, dove ha sede il l’Istituto Sperimentale di Cerealicoltura centro di riferimento in Italia per la sperimentazione relativa all’orzotecnia ed alla coltivazione del mais
Alseno, ai piedi delle colline preappenniniche, centro di viticoltura
Colombara, posta sulla riva sinistra del torrente Chiavenna, è centro di colture tipicamente di pianura gra le quali cereali e foraggio
San Pietro in Cerro dove si sta affermando la coltivazione della canapa
Sacca Canalone e Babina in prossimità del fiume Po con un’agricoltura di pianura e famose per la produzione di aglio e scalogno.