Cambiamento climatico: i sensori LSI LASTEM nella missione artica dell’IGG-CNR
In questo momento storico, caratterizzato da significativi mutamenti climatici causati dal surriscaldamento del pianeta, i ricercatori e le ricercatrici di tutto il mondo stanno esaminando le conseguenze che l’aumento delle temperature in Artico può a sua volta generare sulla regolazione del clima. Tra queste, i cambiamenti nella capacità di immagazzinare carbonio da parte del suolo e della vegetazione della tundra richiedono una particolare attenzione, poiché suolo e vegetazione svolgono un ruolo fondamentale nel limitare la concentrazione di anidride carbonica nell’atmosfera terrestre.
Contesto
L’Artico è una delle regioni del pianeta in cui il cambiamento climatico si sta manifestando con maggior evidenza e rapidità. Secondo le stime degli esperti, la temperatura media dell’Artico sta aumentando a una velocità che supera di oltre il doppio la media globale, un fenomeno noto come “Amplificazione Artica”. Questo rapido aumento della temperatura sta provocando cambiamenti significativi in tutta la regione, tra cui la diminuzione della superficie del ghiaccio marino, la fusione del permafrost e il ritiro dei ghiacciai, oltre a una riduzione del periodo di copertura nevosa e altre modifiche agli ecosistemi.
L’aumento delle temperature in Artico porta il permafrost a scongelarsi a una maggiore profondità ogni estate, favorendo la decomposizione della sostanza organica presente nello strato superiore del suolo da parte dei microrganismi. Questo processo può generare un aumento delle emissioni di anidride carbonica (in caso di respirazione aerobica, cioè in presenza di ossigeno) o di metano (in caso di respirazione anaerobica, cioè in assenza di ossigeno).
Spedizione artica
Il cambiamento climatico rappresenta una minaccia globale che richiede un’analisi attenta delle cause e degli effetti che genera. Per questo motivo, le attività di ricerca in Artico sono diventate sempre più cruciali. L’Istituto di Geoscienze e Georisorse del Consiglio Nazionale delle Ricerche (IGG-CNR) sta portando avanti diversi progetti pluriennali per comprendere, analizzare e monitorare le modifiche in corso nel sistema suolo-vegetazione-atmosfera in risposta al cambiamento climatico. Un progetto in particolare, avviato nel 2019, si concentra sulla misura dei flussi di anidride carbonica provenienti dalla tundra artica, allo scopo di sviluppare modelli che possano prevedere la loro intensità in relazione alle variabili climatiche.
Per raggiungere questo obiettivo, il gruppo di ricerca esegue misure dell’assorbimento (tramite la fotosintesi) e del rilascio (tramite la respirazione del suolo e delle piante) di anidride carbonica dal suolo e dalla vegetazione, insieme a variabili meteo-climatiche. I ricercatori e le ricercatrici del progetto si avvalgono dei sensori di LSI LASTEM per registrare radiazione solare, temperatura e umidità relativa dell’aria.
Le attività di ricerca hanno luogo sull’isola di Spitsbergen, nell’arcipelago delle isole Svalbard, a nord della Norvegia. I ricercatori e le ricercatrici dell’IGG-CNR lavorano nelle vicinanze del villaggio di Ny-Ålesund, dove si trova la base di ricerca italiana gestita dal CNR (Dirigibile Italia Arctic Station). Ny-Ålesund si trova nella penisola di Brøggerhalvøya, che si affaccia sulla Baia del Re (Kongsfjorden) ed è ubicata a circa 100 km da Longyearbyen e a circa 1300 km dal Polo Nord.